Una volta tornavo da Mombasa (Kenya) in Europa a 13.000 metri di quota. Circa a metà del volo ci trovammo a sorvolare Il Nilo. Non l'avevo mai visto dal vivo, soltanto in documentari, film o nelle fotografie della crociera dei miei genitori. Schiacciando la fronte al piccolo oblò dell'aereo sperai ingenuamente di poterLo vedere da lassù. Di poterLo salutare almeno una volta in vita anche se da distante e un po' di fretta. Fortunatamente il cielo era limpido e quello che vedevo era un'estensione di terra color ocra. A tratti si poteva vedere anche qualche duna, piccola da lassù ma sicuramente alta decine di metri a terra. Controllavo la nostra rotta sul televisore davanti a me, e sembrava proprio che ci fossimo sopra. Dopo qualche minuto di silenzioso scorrere di sabbia tutto d'un tratto come se ci fosse stato un ordine dall'alto ecco iniziare l'erba e il verde e le palme e le case e la strade e i campi.... ed alla fine IL FIUME. Il Fiume più maestoso abbia mai visto con attorno da ambo i lati una larga striscia verde che Lo accompagnava e gli faceva come da scorta. Allontanandosi da Lui, la terra, però lentamente diventava sabbia. Anche visto da lassù era maestoso. Una lingua gigante di acqua che attraversava il deserto e attorno ad Essa.. La Vita. Sembrva l'ingresso della parata del ré con tutta la folla festante attorno. Mi impressionò moltissimo la maniera in cui il verde diventava rapidamente deserto. Come facilmente la vita si svuota lontana dal bene.